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Lio il miracolo del tu

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Segnava le burrasche sulle braccia

della terraferma,  per ogni suono un segno

l’amore che sogni nella pagina tra i rami ,

dove siamo già nati, levigando

passandoci il cuore saliva dagli occhi

un movimento. Una cura è ancora viva :

la forza del colore che ricade

-il prezzo è la mancanza che batteva

scappata dalla carne la parola-

faceva  venire le ossa di cristallo

mentre m’innalzavi dai capelli in cielo

restando a penzoloni  le ginocchia

nelle crepe di corteccia  con i fogli

coi pastelli ,  quel poco che avevamo,

continuavi a trovare che ” l’io è il miracolo del tu”

per ciò che siamo.  attraverso gli alberi

inventa un nome allora ! che non torni via

dal viso, dal vento dai fiumi che porti nelle tasche

e  tutti quei bambini sulla schiena

dietro una rondine prima o dopo  finiremo

l’infinito? A retrocedere  le matassine dei fili

disordinando l’aria ..dimmi la verità…

 


   “bisogna fare come la bambina della scultura,

     allungare i piedi fin dentro alla terra,

                  e diventare alberi,

    attirando con i capelli i messaggi cosmici.” *


            Come la bambina- andavo ripetendo-

coi piedi dentro gli alberi

              e i capelli in cielo, a spostare il vento

A sfilare il sole. Per sempre

 

*Il Poeta del Parco, Lorenzo Mullon

Grazie Lorenzo..

 

 

 

 

 

 

 

 

 Amina Narimi - 23/08/2013 01:32:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Posso immaginarti Franca...sentirti salire: sfiorando le mie ginocchia che ancora portano i segni in braille di quelle rampicate, ancora oggi, al boscovecchio vado sola dagli alberi soffermandomi su quello anziano all’ingresso e sottovoce dirgli "buonasera".." a domani" poi ridiscendo andando via, poco più avanti c’è la vecchia ballerina, una cipressa antichissima morta nell’atto di danzare con le braccia ancora protese in alto ad accogliere una corona..la accarezzo sfiorandole il seno; a metà , nel cuore del bosco ci sono gli alberi terminali con le radici fuori dalla terra in fin di vita, hanno ancora una voce, un lamento che sibila le ultime volontà dei Geni...se solo potessi mettere fine a quel dolore prima dei tagliaboschi!e così fino in cima alla radura del tauro dove la quercia vecchia è protesa sulla rupe..quasi a reggere tutto Monte Mario...
mia madre...tuo cugino...ecco dove mi hai condotto in questo Moebius infinito all’8 sdraiato..Grazie Franca, sei Speciale e Oltre su per quella scala ti stringo con affetto e tanta stima.

Grazie ancora Lorenzo caro...del soffio, del vento che Sei.

FerdiNando tu sei Tu...

 Franca Alaimo - 22/08/2013 18:45:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Anch’io, Amina, da bambina me me stavo a leggere e disegnare sui rami di un grande albero che cresceva in giardino: i capelli al vento, le mani sopra la corteccia, il sole, i profumi, sognando di diventare come un albero, le radici nella fisicità la testa nella mrtafisica celeste.
E da allora così, poetando, poiché la poesia fa da ponte fra l’una e l’altra dimensione.
Ricordi che mi hai suscitato: tu con accanto tua madre; io con un mio amato cuginetto.
La tua poesia, in genere, Amina; questa poesia: la scala di Giacobbe con tanti angeli nunzianti. Perciò piaci tanto a Lorenzo, che è un’anima bellissima.

 Lorenzo - 21/08/2013 23:01:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo » ]

L’io lo spostiamo con un soffio del cuore, e arriva il miracolo del vento. Grazie Amina..

 quattrostraccisullapelle - 21/08/2013 22:56:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Magnifica Amina: "l’io il miracolo del tu". Come ha commentato qualcuno, ogni tua poesia è un’epifania.
Bellissimo leggerti. Un dono.

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